Descrizione
Su via Sant’Andrea, di fronte al muro laterale sinistro della cappella del Carmine, si può notare uno stemma su una abitazione privata. Le grandi trasformazioni subite dall’immobile non fanno immaginare il perché di questo elemento architettonico: in realtà quello stemma sormontava il portone principale della masseria di S. Eulalia e con ogni probabilità riporta il blasone della famiglia Spinola, che possedette la masseria nel Settecento.
Ma prima ancora che venisse costruita una masseria, in quel luogo si ergeva una chiesa di rito greco, intitolata appunto a S. Eulalia. Il primo documento che attesta la sua esistenza è del 1540. Secondo una tradizione popolare riportata nella visita pastorale del 1608, uno spagnolo, naufrago al largo della costa salentina, fece voto che, se si fosse salvato, avrebbe costruito una chiesa in onore della Santa nel primo casale o città che avesse incontrato. Infatti S. Eulalia era ed è ancora particolarmente venerata a Barcellona, di cui era originaria e per la quale si tengono in febbraio grandi festeggiamenti.
Sull’iconostasi (una parete antistante l’altare, tipica del rito ortodosso) era dipinto un affresco della Santa che dà il nome alla chiesa. Era attestata anche la rappresentazione di una Madonna della Reuma molto venerata in paese. Ciò non stupisce: poiché Borgagne era circondato da paludi, gli abitanti oltre alla malaria dovevano affrontare i dolori reumatici provocati dalla grande umidità del luogo.
La chiesa cominciò a perdere importanza quando le fu eretta accanto la cappella della Madonna del Carmine, agli inizi del Seicento, sintomo dell’avvicendamento tra il rito greco e quello latino che interessò Borgagne e tutto il Salento a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.
Oggi di S. Eulalia rimangono solo lo stemma e il modo in cui gli abitanti chiamano in dialetto tutta quella zona, ovvero Santa Laria.