Descrizione

Affacciata su piazza Sant’Antonio, il cuore del paese di Borgagne, davanti agli ulivi e alla fontana delle rane, si erge la chiesa matrice di Borgagne.

La prima parrocchiale, di età medievale e di rito greco, eraintitolata alla Candelora. Per contrastare    il rito ortodosso, venne edificata ex novo con rito latino e consacrata nel 1584  una nuova chiesa matrice, dedicata alla Purificazione della Vergine (oggi alla Presentazione del Signore). Al 1611 risale il portale barocco, di fattura neretina, sormontato da un’iscrizione latina. Negli anni 1780-1786 l’unica navata venne allargata e il tetto spiovente venne sostituito con un soffitto a volta; non fu invece modificata l’abside originale. A questo stesso periodo risalgono sicuramente gli altari laterali interni (tranne quello del Ss. Crocifisso), l’acquasantiera e il battistero, da attribuire forse allo scultore settecentesco Emanuele Orfano. I quattro altari laterali, in senso orario a partire dalla destra del novecentesco altare maggiore, sono dedicati: alla Madonna del Rosario, al Ss. Crocifisso, alla Madonna Immacolata e a Sant’Antonio da Padova. Da notare, nella tela del Rosario, la raffigurazione del paese di Borgagne (1630), con la piazza in primo piano, la chiesa, il castello, diverse case-torre, case ad embrici e il bosco retrostante. Nella tela, oltre a S. Domenico, S. Trifone supplica Maria per il popolo in processione ai suoi piedi: non deve stupire la presenza di questo Santo, venerato come colui che teneva lontane le invasioni delle cavallette, che, infatti, sono dipinte al di sotto del paese.

La rappresentazione di questo altare va letta anche alla luce della storia di Borgagne. Furono gli Spinola, baroni genovesi del luogo, a commissionarla: il culto del Rosario è prettamente “anti-turco”, dal momento che la festività è legata alla vittoria dei cristiani contro gli ottomani nella battaglia di Lepanto del 1571; è per questo che nell’ovale sulla sommità dell’altare è raffigurata l’esecuzione degli Ottocento martiri di Otranto.

Di fronte a questa, vi è la tela di S. Antonio da Padova, di particolare pregio, e notevole per la tenerezza dell’abbraccio tra il Santo, patrono di Borgagne, e Gesù bambino. Sullo stesso lato, la tela dell’Immacolata (1790), forse opera di Saverio Lillo, presenta, oltre a San Giuliano di Cuenca, il ritratto di Carmine Pino, il ricco possidente che la commissionò, ed è sovrastata da una lunga iscrizione latina sulla famiglia del committente. Nella chiesa si conservano quattro rappresentazioni dello stemma di Borgagne (costituito da due cornucopie con tre spighe e tre stelle), una all’esterno e tre all’interno (di questi, è pregevole lo stemma presente nell’altare di S. Antonio).