Descrizione
Nel centro storico di Melendugno, attraverso la viuzza che parte da piazza Vittorio Emanuele, si può raggiungere la graziosa piazza Monsignor Durante, cuore del paese vecchio. Contrapposti come simboli del potere civico e di quello religioso vi sono la torre dell’orologio e la chiesa matrice.
Arrivando verso la piazza ci accoglie l’imponente campanile, che con ogni probabilità non è stato ultimato.
La chiesa matrice, intitolata all’Assunzione di Maria al cielo, è stata edificata nel 1575. È tanto semplice nella sua struttura esterna quanto ricca nel suo interno. La facciata, infatti, lontana dalle complicate evoluzioni barocche, è piuttosto liscia, ed è animata solo da alcune lesene e dalla presenza della statua dell’Assunta.
Accedendo dal bel portale cinquecentesco nell’interno della chiesa, si possono notare pregevoli altari barocchi, come quello dedicato alla Madonna del Rosario, opera di Aprile Petrachi, maestro scalpellino melendugnese noto anche per i suoi lavori nella chiesa del Ss. Crocefisso di Galatone. Anche gli altari dedicati alla Nascita di Gesù, alla Madonna del Carmine e a San Marco sono seicenteschi. Degna di essere ammirata è anche la cinquecentesca porta della sagrestia.
La chiesa custodisce due opere d’arte di grande pregio: il ciborio ligneo di Aprile Petrachi, custodito nel cappellone di San Niceta, nella navata destra; il crocefisso, probabilmente seicentesco, posto sulla parete di fondo, di scuola napoletana, armonioso nelle forme ed incredibilmente espressivo.
La chiesa ha subito rimaneggiamenti e aggiunte tra XVIII e XIX secolo, come la costruzione delle cappelle del Crocefisso e di San Niceta, che ne hanno in parte snaturato l’assetto.
Quando, secoli addietro, l’abbazia di San Niceta perse la sua importanza, il culto di questo Santo si spostò nella chiesa matrice. Numerose sono le sue rappresentazioni: la tela al alto dell’altare maggiore, la tela nel cappellone di San Niceta, la statua lignea che viene portata in processione il 15 di settembre e persino il dipinto dell’altare di San Niceta, Giorgio e Sebastiano, il più recente, datato 1997.