Descrizione
Itinerario per visitare le Case a Corte di Melendugno
Può sembrare un’ovvietà: le case a corte non sarebbero altro che semplici abitazioni con uno o pochi vani affiancate l’una all’altra ma senza legami tra di loro, se non fosse proprio per l’elemento della corte, lo spazio comune messo in condivisione tra tutti gli abitanti del complesso di case che su di questo si affacciano.
La corte oltre a connotare il sistema casa, ne modifica anche i tratti sociali agendo sui legami familiari e rapporti di vicinato.
Scopri il ruolo sociale delle case a corte
L’itinerario che ci porterà alla scoperta delle case a corte tuttora presenti a Melendugno e che hanno resistito alle evoluzioni edilizie del periodo di boom economico dagli anni ’50 agli anni ’70, è in realtà una semplice passeggiata per le vie del centro storico della città.
Infatti, è proprio in questa determinata area che si è conservata meglio questa peculiarità costruttiva, considerato il pregio della zona, la stretta viabilità, e la densa agglomerazione di abitazioni, che hanno evitato di abbattere e ricostruire sopra quelle stesse strutture preesistenti.
In alcuni casi però dei privati cittadini proprietari di queste strutture, vuoi per questioni ereditarie vuoi per successiva acquisizione, hanno preferito per ovvie esigenze di riqualificazione di assecondare le moderne modalità abitative, e di ristrutturare e modificare anche l’assetto dei nuclei abitativi, perdendo in alcuni casi la leggibilità della disposizione precedente, talvolta conservando soltanto alcuni elementi.
Per motivi pratici non abbiamo segnalato tutte le evidenze di case a corte presenti in città perché sarebbe difficile elencarle tutte o scorgerle laddove le ricostruzioni sono state tali da stravolgere l’assetto originario, una cosa che accade soprattutto nelle aree appena fuori dall’attuale centro storico.
Una buona pratica però per chi scegliesse di farsi guidare da questo itinerario potrebbe essere quella di fare attenzione durante il percorso e provare ad identificare quelle eventualmente non segnalate, cercando di riconoscerle attraverso il loro elementi costitutivi: uno spazio comune con un solo accesso e con servizi condivisi che può essere una corte aperta, un cortile recintato, o un vicolo stradale chiuso ma di solito pavimentato a differenza della strada da cui si dirama, sul quale si affacciano numerosi ingressi di varie case.
Le altre costruzioni tradizionali nel territorio di Melendugno
Il percorso
Nei pressi del palazzo D’Amely, partendo prima da Via Verdi e poi entrando in Via Diaz, è possibile trovare già alcune delle prime evidenze di case a corte che hanno conservato la propria valenza storica: nel primo caso si tratta infatti di un cortile il cui ingresso è un arco cinquecentesco decorato con bugnato, finti capitelli e stemma della casata baronale della Famiglia Paladini.
Nel secondo caso è il portale di ingresso di una piccola corte, in cui si scorgono elementi come una vasca in pietra e la bocca di un granaio nella pavimentazione, sulla quale si affacciano almeno quattro ingressi, uno di questi riqualificato in tempi recenti e che sembra dunque il solo ad essere abitato.
Forse proprio per questa ragione è stato aggiunto al portale principale di ingresso alla corte un cancello inferriato che ne delimita la proprietà. Il portale in questione, che si apre su una muratura che delimita lo spazio corte dalla strada, è un arco decorato con finte colonne e capitelli ai lati e con lo stemma nobiliare di una casata baronale che risale all’epoca tardo barocca decorato con volute, corona e scudo con tre stelle.
Proseguendo lungo questa via per dirigersi verso Piazza Durante si possono notare delle disposizioni abitative che sembrano riconducibili a questa tipologia costruttiva: come ad esempio un vicolo chiuso, pavimentato, probabile residuo del sistema di case a corte dove ora le abitazioni sono state ristrutturate, le facciate rivestite e i loro ambienti eventualmente accorpati quando non ne sono stati aggiunti nuovi costruendo ad esempio dei piani superiori.
Un altro caso è invece quello di un’abitazione di recente riqualificazione dove è stata ristrutturata la facciata e l’arco del portale di ingresso rivestendoli in pietra leccese, sono state recuperate le decorazioni di porte e finestre e aggiunta in alto una balaustra in colonne di pietra leccese laddove vi era il parapetto del mignano.
Arrivati in Piazza Durante, proprio sotto la Torre dell’Orologio, al civico 7, si trova un portale di ingresso arcato e bugnato al di sopra del quale è scolpito uno stemma baronale. Oltrepassando il portale, costituito da un’ampia campata voltata a stella, ci si ritrova subito in quello che doveva essere lo spazio denominato samportu, destinato al riparo del carro e dell’animale da traino oppure al deposito di viveri e attrezzi.
Avanzando si apre di fronte a noi una corte ampissima nella quale si contano almeno sei ingressi e che ha salvaguardato gran parte del suo aspetto originario e che risulta essere decisamente più ricca di elementi e decorazioni che confermano l’origine nobiliare del sito.
Continuando per le vie dell’itinerario si notano per lo più altri vicoli e corti somiglianti a quelli sinora descritti e che confermano la diffusione di questa antica tipologia di edilizia tradizionale, come si può vedere percorrendo il vialetto in basolato che costeggia la chiesa di S.M. Assunta e che prosegue in Via Potì per raggiungere poi Via Carducci.
Si segnala come riferimento principale, proprio al termine di questa strada e all’angolo con Via D’Annunzio, una struttura di fortificazione che delimita lo spazio aperto di una corte che ha una imponente e spessa muratura di recinzione dove all’interno trova spazio il samportu e sulla cui facciata mostra una serie di beccatelli sporgenti e lo stemma di famiglia in cima.
Seguendo sempre il viale in basolato, e svoltando dunque in Via Alighieri, si rientra in Piazza Mons. Durante dove, proprio accanto alla Torre dell’Orologio che ci eravamo lasciati alle spalle in precedenza, troviamo un vicolo-cortile la cui disposizione lascia pensare che lì esistessero delle case a corte: una parte di questo vicolo è stata ristrutturata ed è attualmente abitata; il lato opposto invece sembra essere in procinto di essere recuperato come si può vedere nella seguente foto.
Per completare questa passeggiata a caccia delle case a corte superstiti tra le strette e antiche vie di Melendugno non resta che recarsi in Via XXIV Maggio, a patto di volersi allontanare momentaneamente, ma di poco, dal centro storico.
Su questa via, nonostante non sia molto lunga, si incontrano diversi esempi di case a corte: un paio che seguono lo schema più classico con un cortile recintato da un muro con portale di accesso ad arco; e un paio di situazioni in cui invece si tratta di case che si affacciano su un vicolo chiuso.