Storia millenaria e natura incontaminata: Passeggiata tra Torre dell’Orso e Roca Vecchia

Un’ora e mezzo di passeggiata vi farà scoprire le bellezze di Torre dell’Orso e Roca Vecchia.
Mare, identità locale e conoscenza di storia e arte saranno gli elementi che caratterizzeranno questa speciale escursione.
Quest’itinerario vi permetterà di ammirare in poco tempo dei punti suggestivi della costa melendugnese sia dal punto di vista naturalistico sia da quello storico, infatti le grotte secolari sono accompagnate da punti bellissimi dove immergersi nelle nostre limpide acque.
Occhio ad avere memoria sufficiente nei supporti che userete per le foto ricordo! Equipaggiatevi di scarpe comode, di una bottiglietta d’acqua e di tanto spirito di scoperta.
Partendo dalla Torre costiera in via Bellavista, uno dei due punti panoramici di Torre dell’Orso si percorre il marciapiede verso nord, superando la torre e proseguendo parallelamente alla linea di costa. A pochi metri dall’antica torre si troveranno altri punti splendidi dove i colori del mare e del costone a picco si mischiano e creano un quadro singolare.
Finito il lungo marciapiede e superato l’abitato di Torre dell’Orso, prendete il sentiero sterrato sul costone che vi guiderà fino a Roca. Fate attenzione ai primi passi, da fare quasi interamente sulle rocce prima di trovare la piccola stradina raffigurata a destra.
A un certo punto incontrerete un muretto, da lì comincerà l’area del Parco Archeologico di Roca e pian piano la vostra passeggiata, da mera scoperta naturalistica, assumerà i connotati di un viaggio tra i millenni dove il piano di campagna nasconde resti di storia.
La colonna votiva dedicata alla Madonna di Roca sarà il secondo punto d’interesse che incontrerete sul sentiero. Innalzata negli anni Sessanta del Novecento, rappresenta l’ideale avvicinamento alla Grotta della Poesia, la conosciutissima piscina naturale delle Marine di Melendugno.
Il sito però non è soltanto un luogo da sogno per fare il bagno e per godersi il mare nelle giornate di tramontana.
Non fermatevi però ad ammirare lo specchio d’acqua della Poesia Grande. La zona, specificatamente nella Grotta della Poesia Piccola, rappresenta l’ideale origine della millenaria storia di Roca Vecchia. Si narra infatti che l’origine degli insediamenti di Roca fu giustificata proprio dall’interesse cultuale per questa grotta, disseminata di iscrizioni risalenti all’età del bronzo e alle epoche greca e romana.
Attorno alla grotta sorgono poi gli insediamenti rupestri ascrivibili al periodo dei Monaci Basiliani. Un altro omaggio religioso è la statua della madonna posizionata in una di queste cavità, raggiungibili però soltanto a piedi superando la Grotta della Poesia a nord. Di fronte comincerete già a scorgere, incastonati nel costone, i resti delle mura del castello medievale, che raccontano la seconda vita di Roca Vecchia dopo la distruzione delle rovine e l’abbandono nell’Età del Ferro.
Risalite al livello stradale e proseguite sempre a nord. Di fronte al complesso Oasi Park, sito a pochi metri dalla Chiesa della Madonna delle Grazie di Roca Vecchia, un’apertura tra la vegetazione vi potrà permettere di ammirare una delle 7 grotte costiere nascoste di Melendugno (scopri l’itinerario).
Superata questa zona, o rientrati dopo aver scoperto la grotta, avrete alla vostra destra l’ingresso del Parco Archeologico di Roca, una delle perle dell’itinerario archeologico insieme ai Dolmen di Melendugno.
Costeggiate la recinzione del parco archeologico, superata l’insenatura naturale dello ‘Nfocaciucci e avventuratevi, prestando attenzione al fondo sconnesso e alla stradina stretta e in salita. “Arrampicarsi” su queste salite sarà uno sforzo che verrà ripagato. Sulla sommità della “collinetta naturale”, dopo una caletta abbastanza ripida, i resti delle mura del castello decoreranno il paesaggio, tra storia da rivivere e natura da ammirare.
Voglio sapere gli altri punti panoramici dell’itinerario paesaggio
Dopo le mura vi ritroverete davanti allo spettacolare panorama che ospita la Torre di Roca, oggi posta su un isolotto staccato dalla linea di costa e facente parte di una serie di scogli disseminati di resti del castello. Attorno alla torre troverete delle grotte naturali con incisioni storiche all’interno e viste pazzesche.
Una volta fatto il pieno di foto ricordo e viste mozzafiato nella zona della torre di Roca, tornate indietro, prestando sempre attenzione alle insidie del terreno e rispettando l’ambiente e giungete al sentiero di accesso collocato vicino all’ingresso del Parco Archeologico. Attraversate la strada con massima cautela e raggiungete la Chiesa della Madonna delle Grazie di Roca Vecchia.
La strada di ritorno, da percorrere nell’ “entroterra” e non, come all’andata, lungo la linea di costa, è tracciata sulla mappa in giallo.
La chiesa, collocata a un livello inferiore rispetto al piano stradale, è uno dei luoghi della devozione locale, essendo destinazione di numerosi pellegrinaggi non solo da Melendugno, ma anche dai paesi vicini.
Lungo la strada si possono notare degli elementi interessanti riguardanti proprio la fede dei locali. La stradina, probabilmente parte di una storica via popolare di pellegrinaggi, infatti è decorata con delle piccole pietre miliari e, circa a metà percorso, si può scorgere una base con una targa che riporta la dedica dei fedeli di Borgagne (frazione di Melendugno) al patrono Sant’Antonio.
Le piccole pietre miliari con l’iscrizione “Ave Maria” sono invece risalenti all’antico percorso che i fedeli di Borgagne percorrevano dal borgo per arrivare alla Chiesa della Madonna delle Grazie di Roca Vecchia. Raggiunte le pietre, i devoti dovevano recitare l’Ave Maria.
Scopri l’itinerario pellegrinaggi: i luoghi della devozione popolare a Melendugno
L’arteria sterrata di campagna vi farà arrivare a Torre dell’Orso, precisamente in via Rodi a pochi passi dall’area mercatale, che si raggiungerà mantenendosi a sinistra e superando una piccola centrale telefonica.