18 Agosto 2018

San Foca tra storia e tradizione

Il 18 e 19 agosto si festeggia San Foca, santo patrono della località marina del Comune di Melendugno che da lui prende il nome. Un appuntamento imperdibile per gli ospiti delle nostre marine, che assistono ai riti in onore del santo in un connubio imprescindibile tra fede e tradizione. Ci sarà infatti domani la suggestiva processione in mare, durante la quale l’effige del Santo verrà accompagnata per benedire gli abitanti di San Foca e in particolare i pescatori e il loro lavoro.

San Foca di Sinope o di Antiochia detto l’ortolano è un martire vissuto, secondo la tradizione, nel III secolo d.C., anche se talvolta l’anno del martirio viene fatto risalire al  117 d.C.  sotto il regno dell’imperatore Traiano. Patrono dei marinai e invocato contro il morso dei serpenti, Foca visse tra il I e il II secolo d.C. a Sinope in Turchia dove faceva il giardiniere. Era un uomo generoso e ospitale tanto che accolse e nutrì i suoi stessi carnefici provvedendo a scavare la fossa per la sua stessa sepoltura. Una vita semplice quella di San Foca, che insegna che la vittoria è nella resa.

 San Foca è la marina di Melendugno che più ha mantenuto intatto il fascino di un borgo marinaro nonostante abbia conosciuto negli anni un crescente sviluppo. È dotata infatti di un porto turistico all’avanguardia insignito dalla Fee con la Bandiera Blu approdo turistico. La vocazione marinara rappresenta un carattere distintivo del luogo. Si possono incontrare ancora i pescatori che ricuciono le reti all’ombra della cinquecentesca Torre di guardia. Oggi all’attività tradizionale si affianca quella turistica, incentivata da un mare limpido e cristallino, i cui fondali sono interessati da una vasta prateria di Posidonia, ideale habitat per pesci e molluschi che favorisce la crescita dei diffusi ricci di mare.

Al Santo, da cui deriva il toponimo del luogo, era dedicata una piccola cappella votiva situata sullo scoglio detto Tarae distrutta intorno al XV secolo d.C. Meta di pellegrinaggio di “tarantati” è stata invece fino ad una cinquantina di anni fa l’attuale chiesetta dedicata a San Foca, poiché si riteneva proteggesse dai morsi dei serpenti.

 

 

 

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